Abbiamo detto che Hypernova (così come le altre realtà che fanno parte della rete Doc Servizi) sono cooperative: ma che cosa è una cooperativa?

Dato che la risposta potrebbe essere piuttosto lunga, prima di addentrarci negli aspetti di dettaglio, cercheremo di dare una descrizione sommaria e semplificata.

In estrema sintesi le cooperative nascono a metà del 1800 poiché alcuni lavoratori si rendono conto che associandosi possono ottenere maggiori tutele e trattamenti migliori. Potremmo dire che quindi la cooperativa nasce da un’esigenza pratica: un gruppo di persone è più forte del singolo individuo nei confronti del mercato. Una cooperativa ha quindi come obiettivo la soddisfazione dei bisogni dei propri soci (in contrapposizione ad esempio alla massimizzazione della remunerazione del capitale).

Hypernova è quindi una Cooperativa di produzione del Lavoro nella quale professionisti del digitale si riuniscono per ottenere occupazione a condizioni migliori rispetto al mercato mantenendo la propria indipendenza.

Una particolarità, che abbiamo esplicitato anche nei valori, è che non siamo solo cooperativi (una scelta dettata da necessità), ma soprattutto collaborativi (vogliamo lavorare insieme per poter creare progetti migliori).

Nella rete di cooperative, le varie realtà mettono in comune alcuni servizi, per poter offrire ai soci delle varie realtà condizioni ancora migliori e la possibilità di dedicarsi al meglio al proprio lavoro.

Questa è la parte sintetica: procediamo ora con la risposta più strutturata andando a comprendere meglio le origini delle cooperative, i principi e alcuni elementi caratteristici.

Abbiamo detto che le cooperative nascono a metà del 1800 sull’evoluzione dell’idea di promozione del benessere fondata sulla collaborazione. Volendo inoltre identificare una data e una realtà, formalmente le basi della cooperazione nascono nel 1844 a Manchester con la cooperativa di consumo Rochdale che formalizza alcuni principi:

  • Adesione libera e volontaria
  • Controllo democratico
  • Interesse limitato sul capitale
  • Ristorno
  • Neutralità politica e religiosa
  • Vendita per contanti
  • Sviluppo dell’educazione

Senza dilungarci nell’evoluzione normativa e a livello europeo, è importante ricordare che questa istituzione trova spazio anche nella nostra costituzione e nello specifico nell’art. 45

La Repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata. La legge ne promuove e favorisce l’incremento con i mezzi più idonei e ne assicura, con gli opportuni controlli, il carattere e le finalità”.

Esistono quindi varie tipologie di cooperativa (ad esempio Consumo, Produzione, Conferimento), ma tutte condividono alcuni elementi:

  • Scopo mutualistico: come detto in precedenza massimizzare la soddisfazione di un bisogno dei soci. Avere uno scopo mutualistico significa che i soci della cooperativa si pongono l’obiettivo di crescere insieme, aiutandosi a vicenda per ottenere qualcosa che altrimenti non potrebbero raggiungere da soli.
  • Capitale variabile: il numero di soci (e di conseguenza il capitale sociale) non è rigido dato che i soci possono aumentare e i soci stessi possono aumentare la propria partecipazione (esistono poi varie tipologie di soci).
  • Porta aperta: l’atto costitutivo determina i requisiti per l’ammissione alla cooperativa e le procedure secondo dei criteri non discriminatori (per cui un socio può entrare e uscire o essere escluso). Questo, indica chiunque ne condivida i principi mutualistici può chiedere di far della cooperativa e la domanda verrà poi valutata in maniera puntuale (come detto in precedenza si valuta la presenza dei requisiti definiti dallo statuto)
  • Principio democratico: ciascun socio cooperatore ha un voto, qualunque sia l’ammontare di capitale sottoscritto (spesso indicata come “una testa, un voto”). Ovviamente i Soci è chiesto di partecipare alla vita della cooperativa e soprattutto alle decisioni di questa (ad esempio su temi come (assemblee, bilancio, statuto/regolamenti, ristorni).
  • Ristorni: nella cooperativa la massima remunerazione del socio si esprime nel ritorno che valorizza l‘intensità di scambi mutualistici. Sempre in poche parole, i ristorni sono la ridistribuzione ai soci del profitto realizzato dalla cooperativa (calcolata in proporzione al valore, valutato sia da un punto di vista quantitativo che qualitativo, degli scambi mutualistici che i soci hanno intrattenuto con la cooperativa). L’aspetto più importante è che il ristorno può concretizzarsi in vari modi: con una integrazione dei salari (nel caso delle cooperative di lavoro) oppure sotto forma di prestazioni di welfare aziendale.

Questi elementi (ciascuno dei quali meriterebbe un approfondimento a parte) sono quello che rendono tale una cooperativa formalizzando le caratteristiche, i processi e le modalità di gestione e organizzazione.

Vero punto di forza di una cooperativa sono quindi i Soci e la possibilità di organizzarsi per ottenere maggiori vantaggi rispetto a quelli di un singolo professionista e di poter partecipare all’organizzazione della realtà di cui è parte (secondo il principio democratico citato poco sopra).