“Mi puoi dire che cosa è Hypernova?” è probabilmente una delle prime domanda che ci viene fatta quando incontriamo un professionista che sta valutando se aprire la partita iva o se esistono altre strade.

Per rispondere bene è necessario fare un breve salto nel passato per capire le ragioni che nel 2017 hanno portato alla nascita di una cooperativa verticale per sviluppatori software e professionisti del digitale (e non solo).

Nel 1990 il mondo degli artisti non era sicuramente rose e fiori: mancanza di tutele, incertezza, lavoro in nero, problemi di inquadramento, agibilità… una situazione non facile alla quale si univa la difficoltà da parte di questi lavoratori nel veder riconosciuto il proprio valore e la professionalità.

In questo scenario, proprio in quell’anno, a Verona nasce Doc Servizi, una cooperativa nata sulla base delle esigenze dei professionisti del mondo dello spettacolo. Una realtà interessante e che si pone anche degli obiettivi ambiziosi: far riconoscere il valore degli artisti, nessun compromesso sul tema della legalità, tutela per i lavoratori, ottenere le migliori condizioni di lavoro per i propri soci. In poche parole quello che una cooperativa dovrebbe fare.

Il risultato? Straordinario e Doc Servizi cresce. Aumentano i soci, cresce il fatturato, si aprono nuove filiali in tutta Italia. Nel 2010 la cooperativa conta più di 2.000 soci, 15 milioni di fatturato e nove filiali (otto più la sede romana in corso di apertura).

Però, un po’ alla volta, si inizia a vedere come non solo gli artisti ed il mondo dello spettacolo abbiano problemi di riconoscimento, di incertezza e di apprezzamento del proprio valore, ma anche altri lavoratori come, ad esempio, professionisti del digitale, web designer e molti altri.

Inizia quindi un’attenta riflessione sul modo in cui gestire queste professionisti emergenti. Forti dell’esperienza maturata vengono trovate nuove soluzioni. Doc Servizi continua a crescere e le figure iniziano ad essere sempre più eterogenee: ci si rende conto che le esigenze delle varie professioni sono molto diverse e, per questo motivo, nascono alcune verticalità (nuove realtà facenti capo alla cooperativa madre). Una delle prime è Doc Educational, legata al mondo della formazione e delle scuole. Ma forse non basta.

Nel 2017 Doc Servizi ha più di 5.000 soci, oltre 40 milioni di fatturato, 30 sedi in tutta Italia e, alla luce dell’esperienza maturata si creano due nuove realtà verticali: il 23 gennaio nascono Hypernova e Doc Creativity. Si tratta di due cooperative molto vicine tra loro: la prima pensata più per sviluppatori software, developer, digital strategist, project manager e social media manager mentre la seconda è più incentrata su Specialisti in Ux, Ui, Design, community manager, copywriting etc.

Sulla base di 28 anni di esperienza nasce quindi Hypernova, ma non solo. Le varie cooperative hanno, infatti, un contratto di rete tra di loro perché tutti noi condividiamo alcuni valori fondamentali (ad esempio la legalità, la qualità del lavoro, le migliori opportunità per i lavoratori e non solo per i soci) e perché siamo consapevoli che i progetti (digitali e non) oggi non possono essere fatti da un solo professionista (o da una sola cooperativa).

Pensiamo infatti allo sviluppo di un qualunque progetto digitale: servono figure diverse, specializzate, che sappiano cooperare, che condividano valori e vogliano concentrarsi senza troppi pensieri sul proprio lavoro. Ecco Hypernova (e le cooperative della rete Doc) fanno questo: aiutano i professionisti a concentrarsi sul lavoro (offrendo servizi che vanno anche oltre la parte amministrativa: bandi, valutazione progetti, supporto per lo sviluppo, agenzia viaggi etc.) e mettendoli in contatto con altri professionisti per generare nuove occasioni di lavoro.

Per cui sì, potevamo dire che Hypernova è una cooperativa nata il 27 gennaio 2017 e pensata per sviluppatori, devops, scrum master e professionisti del digitale in ricerca di una soluzione diversa rispetto alla partita IVA, che cercano tutela, supporto e altri professionisti. Ma questa è solo una parte, siamo molto più di questo.